Fototerapia
I raggi del sole esercitano numerose azioni biologiche sulla nostra pelle.
In particolare in dermatologia da moltissimo tempo si conoscono le proprietà terapeutiche delle radiazioni ultraviolette.
La fototerapia con radiazione UVB a banda stretta è diventata negli ultimi anni il trattamento di prima scelta per numerose patologie cutanee come la psoriasi, la dermatite atopica, il prurito cronico, le dermatiti allergiche...
Non essendo un trattamento farmacologico è inoltre indicata nei bambini, negli anziani e in tutti coloro che assumo già farmaci per altre patologie.
Il trattamento prevede 2 o 3 sedute a settimana per uno o più cicli all'anno IN RELAZIONE alla gravità ed estensione della malattia.
Dal 2012, abbiamo avviato presso il nostro centro, un servizio di Fototerapia con uno strumento ad emissione UVB a banda stretta. Attenti alle esigenze dei nostri pazienti, l’accesso al Servizio è attuato anche in orari strategici quali la mattina presto e durante l’ora di pranzo.
Cosa è la terapia fotodinamica?
La terapia fotodinamica (PDT) rappresenta un approccio innovativo, per il trattamento di alcuni tumori della cute, e delle lesioni precancerose. Il trattamento non è chirurgico, quindi non invasivo.
Quali sono le patologie passibili di trattamento?
L'Epitelioma basocellulare, il morbo di Bowen e gli epiteliomi spinocellulari in fase iniziale. La PDT rappresenta il trattamento di prima scelta nelle cheratosi attiniche multiple ( CA in situ) attiniche. Il melanoma non può essere trattato con la PDT.
Come agisce la PDT?
Il principio su cui si basa la terapia è la reazione fotodinamica. Tale reazione è un processo chimico mediato dalla luce. Alcune sostanze cosiddette fotosensibili, quando eccitate da una radiazione luminosa sono in grado di determinare la formazione di radicali liberi, in presenza di ossigeno. I radicali liberi dell'ossigeno (ROS), altamente reattivi determinano la distruzione di una cellula. Le cellule tumorali sono più sensibili rispetto alle cellule normali all'azione dei ROS.
Quali sono le sostanze fotosensibilizzanti?
Sono molecole come l'acido 5-amino levulinico (5-ALA) ed alcuni suoi derivati. Il 5-ALA è una molecola che è presente nelle nostre cellule che viene trasformata in protoporfirina IXP( PpIX), prodotto intermedio necessario alla sintesi di emoglobina. In realtà la sostanza fotosensibilizzante è il PpIX. La somministrazione di 5-ALA per via cutanea condiziona un assorbimento della molecola solo nelle cellule tumorali, mentre le cellule normali sono esenti da tale passaggio. Solo le cellule tumorali avviano la sintesi della protoporfirina. L'irradiazione con una particolare luce visibile ( blu o rossa) determina un danno fototossico selettivo solo nelle cellule malate.
Quali sono i vantaggi rispetto le metodiche chirurgiche?
La terapia fotodinamica non prevede rischi operatori ne esiti cicatriziali, come in un intervento chirurgico. Il trattamento è possibile anche in caso di lesioni molto estese, in presenza di più lesioni e in zone cutanee dove l'atto chirurgico risulterebbe difficile. Le lesioni trattabili con la fototerapia dinamica sono quelle superficiali e poco aggressive. I tumori ad alta invasività, invece prevedono solo l'approccio chirurgico.
Come avviene la preparazione del paziente?
Avviene in due fasi. Nella prima fase, viene applicata sulla lesione una crema contenente il principio attivo. Per favorire l'assorbimento, è consigliabile un occlusione mediante una pellicola di polietilene. Dopo un tempo variabile della durata di 2-3 ore, si procede all'irradiazione della lesione con luce visibile intensa. L'irradiazione dura pochi minuti. Nei giorni successivi può comparire una lesione crostosa, la cui caduta precede la completa riparazione del tessuto. La ripetizione del trattamento è prevista nei tumori a maggior spessore.
La terapia fotodinamica può avere ulteriori campi applicativi ?
Sono in corso ricerche e studi per valutare l'efficacia della PTD in caso di psoriasi, lichen, linfomi cutanei. Risultati molto incoraggianti sono stati osservati nell'acne volgare. Alcuni batteri ritenuti responsabili della comparsa delle lesioni acneiche, sono molto sensibili all'azione combinata della luce e del 5-ALA. Sono segnalati, inoltre, risultati interessanti nel foto-invecchiamento, nelle verruche e nei condilomi resistenti alle terapie convenzionali. Nell’acne, i risultati più significativi si raggiungono quando la patologia si esprime con numerose lesioni a carattere infiammatorio. Anche nell’acne infiammatoria sono necessarie almeno 3 sedute a distanza di 20-25 giorni una dall’altra. Presso il CDM trattiamo da ormai più di 8 anni questo fastidioso inestetismo con la PDT, con ottimi risultati e scarse recidive.